Melusina (di fate e di streghe)

Un’essere femminile che compare in ore particolari, spesso crepuscolari, quando nasce e muore la luce. Un’essere femminile che sa fare ciò che è considerato bene e ciò che è considerato male. Un’essere femminile che sa trasformarsi: può essere orribile o ammaliante. Un’essere femminile che può uccidere o generare e far crescere. Un’essere femminile che impone prove da superare per diventare grandi e che sostiene i giusti e punisce i non giusti. Strega, fata, babayaga, matrigna, sorellastra, madre premurosa, dea… dalle più antiche cosmogonie alle fiabe più recenti, questa figura femminile racchiude in se il potere di creare e distruggere.

E’ il simbolo della paura verso l’incommensurabile, l’incomprensibile, il segreto della nascita e della morte. Morte legata sia al corpo fisico che ai vari esoscheletri di atteggiamenti, sensazioni e ricordi che ci lasciamo alle spalle ogni volta che entriamo in un’ altra fase del nostro percorso di vita.

L’indagine sull’archetipo delle energie femminili chiude la trilogia d’indagine sugli archetipi della paura delle fiabe che FOSCA ha condotto negli ultimi quattro anni.
Durante la crescita, nelle fasi di cambiamento, davanti agli ostacoli, nell’affrontare nuove situazioni è importante saper riconoscere questa emozione, sentirla e capirla per non lasciare che sia padrona di agire in un mondo non conosciuto e non consapevole. Gli archetipi, sopratutto gli archetipi insiti nelle fiabe, sono traduzioni poetiche e simboliche che aprono a un immaginario del possibile al di là del reale dandoci strumenti di comprensione profonda, tramite l’esperienza narrata e immaginata.

Le streghe (nelle fiabe) vivono in un tempo e in uno spazi indefinito. Un antro, una grotta, il fitto di un bosco. Nel nostro immaginario la loro casa è nel sottosuolo. Le streghe sono in un sotto ma hanno il potere di agire nel mondo sopra, ascoltando e interagendo con ciò che là accade, con tutte le fiabe che accadono continuamente sulla terra.

Un costante dialogo tra il sotto e il sopra.

La ricerca condotta da Eva Sgrò e Giulio Sonno per rendere concreto questo luogo di fiaba e magia, ha portato alla realizzazione di una scenografia fatta di fili e supporti in legno, un intreccio che ad ogni replica può ridefinirsi e ridisegnarsi in base allo spazio, permettendo allo spazio stesso di entrare nella poetica dell’opera. I fili creano un luogo astratto ed evocativo, ma al tempo stesso concreto e tangibile, immediatamente comprensibile e affine allo sguardo dei bambini e delle bambine.

La tecnica, seguendo le esigenze della scenografia, è stata pensata completamente autonoma: la composizione sonora è creata live, e si muove tra melodie e ambienti sonori. Le luci sono prevalentemente led a batteria posizionati sui supporti di legno e torce. I tecnici, presenti in scena, diventano così gli aiutanti delle streghe, loro propagazione e manifestazione della loro volontà. Questo rende lo spettacolo fattibile in qualunque spazio e ecosostenibile.

Uno strano sottosuolo le cui pareti sono fatte di fili di lana. Una sorta di antro boschivo, in cui i protagonisti e gli oggetti delle fiabe riposano per rianimarsi ogni volta che nel mondo di sopra diventa necessaria la loro presenza. Intitolata alla fata metà donna e metà serpente, lo spettacolo prende forma intorno a due ibride figure femminili, tra l’umano e l’animale, che abitano questo sottosuolo e né alimentano le trame. Sferruzzando e dialogando con un linguaggio antico e desueto, evocano figure femminili di vecchie fate: Cenerentola, Vassilissa, Rosaspina, la Regina Cattiva emergono dal loro intreccio sotto una luce insolita, capace di rilevare, in virtù di una ciclica fonte generativa, che il bene e il male, la nascita e la morte non sono poi così nettamente separate.

CREDITS

regia e drammaturgia Katiuscia Favilli · drammaturgia di scena Giulio Sonno · in scena Cristina Abati, Angela Antonini · musiche e suoni Matteo Bennici · disegno luci e tecnica Siani Bruchi · disegno scenico e oggetti di scena Eva Sgrò · costumi Federica Terracina · produzione FOSCA – associazione culturale

realizzato con il contributo di Regione Toscana, Fondazione CR Firenze
residenze presso Spazio Vulkano (Ravenna, gennaio 2022), PARC – Performing Arts Research Center (Firenze, aprile 2022), MAD – Murate Art District (Firenze, maggio 2022), Teatro Corsini ospiti della compagnia Catalyst (Borgo San Lorenzo, ottobre 2022)

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